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«Nelle cure di lunga durata mi viene chiesto di lavorare come persona, come esperto della teoria e della pratica»

14.06.2022 - Autore: Una carriera fatta di umanità

Peter ha lavorato 25 anni come art director. Recentemente ha iniziato una formazione come infermiere SSS presso una struttura residenziale assistita di Zurigo. Gli abbiamo chiesto cosa ha comportato per lui la riqualifica professionale e quali sono gli aspetti che preferisce.

Perché hai scelto di riqualificarti nelle cure di lunga durata?

Come art director ho potuto fare tante cose meravigliose. Ad un certo punto però, mi sono reso conto che non mi bastava più. Volevo fare qualcosa di più attivo, lavorare a contatto diretto con gli altri e vedere gli effetti del mio lavoro sulle persone. Quindi ho ripercorso con la mente le esperienze positive vissute durante il servizio civile che ho prestato nell’ambito dell’assistenza agli anziani.

Ad oggi qual è la cosa che ti ha maggiormente sorpreso della tua formazione nelle cure di lunga durata?

La differenza con il lavoro quotidiano in ufficio è enorme. Nelle cure di lunga durata sono presente al 100% per tutto il tempo. In compenso però riesco anche a staccare meglio la spina. Lavoro e tempo libero sono nettamente separati.

 

Volevo fare qualcosa di più attivo, lavorare a contatto diretto con gli altri.

 

Qual è la maggior difficoltà che hai incontrato finora nel tuo percorso di riqualifica professionale?

La cosa più difficile per me è stata assimilare le routine delle cure di lunga durata, sviluppare le competenze motorie in modo che ogni movimento sia perfetto anche in situazioni di stress.

Qual è stato il momento più bello che hai vissuto nella tua formazione fino ad oggi?

Fondamentalmente quando posso fare la differenza, anche se minima, ogni momento è importante. Di recente abbiamo organizzato un pizza party con i residenti: un’occasione in cui sono nate molte conversazioni e ricordi piacevoli.

 

Fondamentalmente quando posso fare la differenza, anche se minima, ogni momento è importante

 

Prima di iniziare la formazione qual era la tua preoccupazione principale in merito alla riqualifica professionale? E questa si è poi rivelata fondata?

Temevo di essere allo stesso tempo troppo sconvolto e non abbastanza coinvolto: sconvolto dalla sofferenza delle persone e non abbastanza coinvolto a causa della poca varietà o della monotonia del lavoro. Non è stato affatto così. Nelle cure di lunga durata mi viene chiesto di lavorare come persona, come esperto della teoria e della pratica.

Che consiglio vorresti dare alle persone che stanno pensando di cambiare professione e passare alle cure di lunga durata?

Di non aspettare troppo! Io consiglio di provare a fare ciò che piace. Molti istituti propongono dei periodi di prova. E un altro consiglio è non trascurare la salute. Bisogna prendersi cura di se stessi, proprio come si fa con gli assistiti.